Perchè abbiamo suelto di aiutare le persone con VIS
Le persone con coscenza sociale e spirito umanitario, enfrentiamo diarimente la sfida di “provare concretamente” che la fraternità è possibile dove la solidarietà e l’umanità non essitono, dobbiamo capire che “l’ingiustizia basica” divide le persone tra ricchi e poveri e dobbiamo anche essere in grado di dire una parola non solo di denuncia dei mali, ma anche di aiuto e protezione verso chi sono vittime di questo sistema.
Il nostro progetto non può ne deve essere solo un progetto di salvazione espirituale delle persone escluse, ma deve avere e articolare obbiettivi chiari di sviluppo personale e sviluppo sociale nel nostro paese. Questi obbiettivi devono orientarsi alla diminuzione Della povertà e Della marginalità partendo dal riconoscimento delle persone esclusa come una “sintesi Della creazione”. La re-dignificazione di quelli che sono stati spogliati Della loro dignità perchè sono stati considerati “diversi” o perchè vivevano contro la “cultura”, è anche il nostro DOVERE.
I malatti di SIDA e i tuberculosi che abitano alla margine Della norma e delle convenzioni sociali, sono privi di qualuncue aiuto da parte dei governi e Della società per la loro reabilitazione fisica e sociale. È verso di loro che dobbiamo dirigere le nostre azioni e aiuto con il messaggio che c’è un Dio Padre Misericordioso che ci accompagna col suo amore e provvidenza a tutti i suoi figli.
Nel caso del VIH/SIDA, dalla sua apparizione nel paese nel 1983, si son riportati nel Novembre 2005, più di 17,000 casi di SIDA e circa 24,000 casi di infezioni per via del VIH. Si calcolano in base a calcoli conservati che circa 100.000 persone sono portatori del VIH (il 90% di queste persone non sanno Della propia malattia) nonnostante il 0% di questa popolazione ha la possibilità di accedere a un’attenzione integrale: prevenzione, attenzione medica ospitalaria e ambulatoria, medicine e test di diagnostici, programmi di supporto alimentare e sociale. L’aiuto gubernamentale si concentra nelle terapie mediche e non copre nemmeno in minima parte il supporto alimentare e di appoggio per la loro reinserzione sociale.
A quanto rigurada la tuberculosi, il Perù riporta il 25% dei casi di tutta America Latina, e la sua incidenza è di 243 casi per 100,000 abitanti.
Gli elementi di vulnerabilità centrale di fronte alla tuberculosi sono: le barricate e la mancanza di un’urbanizazzione responsabile capace di coprire le richiste iginiche basiche; estili di vita come l’alcolismo e la drogadizione, che sono fattori che sono più reincidenti in determinate zone di Lima Metropolitana e nelle periferie Della città.
La tuberculosi è anche la seconda causa Della morte negli ospedali di persone con SIDA.
In questo contesto è necesario proporzionare aiuti per diminuire ed eliminare l’esclusione di cui sono vittime i malati, ottenendo così una loro partecipazione come cittadini attivi nella vita colettiva del paese.
Sono necessari i modelli solidari basati in valori come la non descriminazione, la tolleranza, l’accoglienza e la fraternità i quali sviluperanno in loro e intorno a loro una cultura di speranza, una speranza capace di disminuire le loro vulnerabilità e rischi alla violenza fisica, sociale, sessuale e familiare, come a problema di salute, economici e sociali che possono limitare il loro benessere e sviluppo.
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